L'attuale centro abitato di Barrafranca si estende su una
serie di rilievi collinari, che disposti su una linea
arcuata, delimitano esternamente una vasta conca nella quale
sorse il primo centro abitato di cui si ha notizia
documentata; Convicino. Da questa vasta conca si
dipartono numerose vallate, di cui la più estesa é la
valle del Braemi, le quali, nel corso delle varie
epoche, hanno rappresentato altrettante vie di
comunicazione.
Il territorio, ove ricade il comprensorio di Barrafranca, è
stato abitato sin dai tempi più remoti: si sono rinvenuti
reperti di varie epoche che vanno dal neolitico, al periodo
siculo e a quello greco romano.
Presso contrada "Galati Nuovo" sono state
ritrovate alcune tombe circolari contenenti ciotole,
raschietti e coltelli in silice. Da ciò risulta evidente
l'insediamento dei Siculi intorno al 1000 a. C..nel
territorio in esame. Parte di questi reperti sono conservati
al Museo Bellomo di Siracusa.
Dal 392 a.C. inizia la colonizzazione greca testimoniata dal
vario materiale ellenico presente nella necropoli di
Montagna di Marzo e di Monte Navone,
nonché nel nostro centro abitato, dove sono venuti alla luce
diversi reperti archeologici.
Durante l'impero romano si ripopolarono le vallate
abbandonate nel precedente periodo in cui si pose termine
alla dominazione greca, con la formazione di alcune
mansio, quali quelle di Sophiana, Calloniana,
Mactorim, ubicate lungo l'Itinerarium Antonini;
itinerario che, secondo alcune fonti, da Catania
conduceva ad Agrigento, realizzato al tempo dell'imperatore
Caracalla, III sec. d. C., pur essendo riveduto
periodicamente fino al tempo dell'imperatore Costantino.
Diversi studi sui primi insediamenti umani di questo centro
abitato sostengono la tesi che la romana Calloniana,
posta sull' Itinerarium Antonini (vedi figura
sottostante),
probabilmente fosse ubicata in contrada "Galati"
nel comprensorio di Barrafranca, come dimostrasi per la
presenza di resti di costruzioni edili e vie, oltrechè per
la posizione strategica nel contesto territoriale; talaltro,
in questa zona, come pure in diversi altri siti del
territorio, sono stati rinvenuti reperti
archeologici,soprattutto monete, che attesterebbero
l'esistenza di questa mansio romana.
Tutto il territorio di Barrafranca, insieme ad altri
novantasei centri abitati, nel VI sec. fu donato da Tertullo
Amico a San Benedetto da Norcia. In c.da Sitica
è stato trovato un edificio basiliano identificato con
la chiesa di San Niccolò. Avanzi
architettonici bizantini si sono rinvenuti in località
Batia e Giardini Gelsi.
Il dominio bizantino durò tre secoli, fino all'avvento
arabo sotto gli Abassidi di Tunisi.
La conquista araba della Sicilia inizia nell'827, con lo
sbarco degli Arabi a Mazara del Vallo, quindi nel giro di
qualche decennio si consolida il loro dominio su tutta
l'isola. Gli Arabi trasformarono il territorio in un
rigoglioso giardino; introdussero in Sicilia la palma da
dattero, il gelso, il cotone, gli agrumi e diversi altri
ortaggi. Le coltivazioni estensive connotarono l'economia
del territorio e fecero da cornice agli innumerevoli casali,
rahal; unità base di insediamento.
Nel 1061, i Normanni sbarcano a Messina, dando inizio alla
loro conquista della Sicilia e conseguente liberazione di
questa dal dominio arabo, la quale giunge a termine nel 1091
con la capitolazione dell'ultima roccaforte araba: Noto
(Siracusa).
Difficile stabilire la data di fondazione di Convicino,
anche perché il nucleo urbano non si costituì in un solo
sito, ma diversi insediamenti erano ubicati in diversi siti
del territorio in esame, abitati da genti dedite soprattutto
alla vita agricolo-pastorale.
Il primo documento, che riporta per la prima volta il nome
di Villa Comiciana, da cui derivò il nome di
Convicino, risale al 1091, anno della
definitiva conquista dell'isola da parte dei Normanni, ed è
a questo periodo che probabilmente si deve far risalire il
primo vero e proprio centro urbano,conseguentemente
all'insediamento di genti lombarde; (in particolare,
comasche, secondo il parere di taluni studiosi di storia
patria).
Il ganglio vitale dell'agglomerato urbano era rappresentato
dall'ampia piazza "Batìa" dove sorgeva la "celeberrima
turris Convicini", attorno alla quale si aggregò e
ingrandì il paese.
Nel 1269, dopo lunghe battaglie, gli Angioini decapitarono
Galvano Lancia, signore di Convicino e la città divenne
possesso demaniale del regno angioino. Con la venuta degli
Aragonesi anche Convicino si ribellò ai francesi e dopo la
vittoria dei primi il nostro centro diventò proprietà di
Federico d'Aragona.
Da questo momento Convicino sarà esposta alle contese di
vari feudatari, attraversando un lungo
periodo di buio e di silenzio.
Convicino cominciò a rivivere con il marchese Matteo III Barresi,
signore di Pietraperzia, il quale favorì un massiccio
afflusso di coloni provenienti da varie parti dell 'isola,
in particolar modo da Militello in Val di Catania, città
anch'essa sotto la signoria dei Barresi.
Convicino ebbe, così, un notevole aumento demografico e nel
1529, il marchese ne cambiò il nome in Barrafranca;
denominazione che deriverebbe, secondo le tesi di alcuni
storici, per una parte (Barra), dal nome del suo fondatore,
Matteo Barresi, per l'altra (franca) dal fatto che tale
città fu, per i nuovi coloni, ivi arrivati, esonerata dal
pagamento dei tributi fiscali.
A partire dal XVI sec., ubbidendo ad un andamento generale
dovuto al mutato clima storico, Barrafranca cominciò ad
assumere una planimetria più regolare ed aperta, i cui assi
portanti sono rappresentati dal Corso Garibaldi e dal Corso
Vittorio Emanuele.
L'antico centro storico gravita intorno alla Piazza F.lli
Messina (Batìa), racchiusa all'interno di un complesso di
edifici, di varia epoca storica; l'epoca più lontana è
testimoniata dalle cosiddette "putieddi", portali di
epoca tardo-medievale, secondo la Sovrintendenza di Palermo;
essi costituivano i portali d'ingresso al magazzino
dell'antico monastero benedettino di Convicino. Sulla piazza
prospetta, inoltre, il complesso settecentesco del Monastero
delle Benedettine con l'annessa Chiesa.
Negli ultimi decenni Barrafranca ha registrato un notevole
sviluppo urbanistico, non accompagnato da un altrettanto
aumento demografico a causa del forte tasso di emigrazione
specie fra le fasce giovanili della popolazione.
Molti sono gli appuntamenti che hanno una valenza religiosa
e spettacolare in concomitanza col calendario liturgico. A
Natale si allestiscono, in tutto il paese, le tradizionali
novene che sono delle edicole addobbate con alloro. La festa
del Patriarca S. Giuseppe viene celebrata con la sacra
rappresentazione della Fuga in Egitto, che si svolge attorno
ad una tavola riccamente imbandita. In occasione della festa
della Patrona, Maria SS. della Stella (8 Settembre) assumono
particolare interesse i ritini, cioè il trasporto delle
offerte in grano con carri e muli riccamente bardati. Altra
festa interessante è quella del Compatrono Sant' Alesandro
(3 Maggio).
L'agricoltura rappresenta, ancora oggi, il settore
produttivo prevalente e di esclusivo interesse per la
popolazione del territorio comunale di Barrafranca.
Tuttavia, si è una certa tendenza all'abbandono delle
colture cerealicole, mentre, permane vivace la
coltivazione del mandorlo e dell’ulivo.
Giuseppe Valerio Grillo
Barrafranca - Botteghe Medievali "Putieddi" |